Ci siamo mai chiesti se all’origine dell’insorgenza di un sintomo espresso da un individuo di qualsiasi età ci sia sempre un reale disturbo? Quanto peso hanno le cattive abitudini nello strutturarsi di malesseri e quanta incidenza può avere l’ambiente nello sviluppo di un soggetto in crescita se non risponde alle esigenze di una evoluzione sana e armoniosa? L’eccesso di medicalizzazione dei comportamenti sta producendo una forma di cecità davanti alle risorse insite nei processi educativi, risorse che dalla nascita di un ogni essere umano sono consegnate nelle mani di genitori e insegnanti. L’emergenza educativa oggi sta nella ri-consegna legittima del ruolo pedagogico alla famiglia e alla scuola prima che al sistema delle diagnosi a volte facili, e sicuramente di una più solida consapevolezza ad una pedagogia professionale più attenta, che rispolveri le antiche origini da cui attingere sapere, prassi e conoscenza.